giovedì 18 ottobre 2007

Olivia Del Rio, franco-brasiliana



Ci sono donne che conservano sempre una certa eleganza, ed è questo che le distingue da un panorama di buchi altrimenti tutti uguali. Una delle cose di cui sono più convinto è che, se le donne volgari, in circostanze raffinate, restano indubbiamente volgari, alla stessa maniera le donne raffinate, infilate nella circostanza più volgare che si possa immaginare, riescono a restare raffinate. Dalla tarda adolescenza (che per certi versi dura tuttora) adoro Olivia Del Rio proprio per questo motivo: non ha solo lineamenti nobili e forme attraenti, ché son buone tutte; ha la capacità di provvedere con gusto a ciò che ogni uomo sogna, qui ad esempio succhiare l'impegnativo cazzo di Bob Malone, senza per questo perdere un briciolo della sua eleganza.
Anzi, fissandolo (e fissandoci) negli occhi con estrema dignità al momento di inghiottirlo, leccarlo con sfrontatezza da collegiale e infilargli il preservativo con maestria da gran signora delle lenzuola, poi sdraiarsi a cosce aperte e farsi scopare supina non mancando di farci notare la sua estrema proprietà nella scelta delle scarpe più adatte.
Dopo di che, finalmente riversa e inculata, la posizione pecorina non inficia la sua capacità di divaricarsi le chiappe con le unghie perfettamente smaltate e il più classico dei monili al polso.
Ragion per cui la copiosa sborrata di Bob Malone, che giocoforza coincide con la nostra, indubbiamente le sporca la pelle e ne ottura i pertugi, ma non per questo la triplice sequenza può nascondere la consumata abilità con cui Olivia muta la propria espressione (in favore di fotocamera benché in secondo piano) dapprima in concitata concentrazione, quindi in visibile sollievo, alfine in urlata soddisfazione. Senza mai nemmeno spettinarsi, e pronta a tornare perfetta dopo mezzo bidet, impeccabile, sovrumana, camminando a mezz'altezza.




sabato 13 ottobre 2007

A me mi piace

Per rendere giustizia a "The Order", alle sue pretese e ai suoi giochi di luce, ma soprattutto perché guardare un altro po' di Roberta Missoni non fa mai male anzi, ecco il trailer soft messo gentilmente a disposizione dalla casa produttrice, la Pink'O Enterprise:


Però bisogna dire che il trailer serve solo a rendere un po' l'atmosfera, mentre per rendersi conto di quel che dicevo ieri, ossia dell'incredibile carica erotica e della maldestra eleganza di Roberta, e soprattutto della sua capacità innata di essere intimamente porno anche quand'è vestita di tutto punto, fatta salva la scollatura abissale, può essere sufficiente il minutino abbondante dedicato alla cena romantica, che per la prima volta nella mia vita mi ha fatto venire desiderando di essere una ciliegia:





Infine, poiché voi come me altro non siete che maniaci sessuali alla continua e piuttosto frustrante ricerca di carne nuda, ecco la scena della foresta all'inizio della quale (state pronti!) è possibile veder baluginare tutta la pelle di Roberta Missoni, con le sue (due) meravigliose tette in controluce. Buon divertimento e spero che vi venga la voglia di vedere tutto il film (oltre che di sposare Roberta)!


venerdì 12 ottobre 2007

Pornographia more geometrico demonstrata

Sia chiaro che io Roberta Missoni la adoro, come avrete notato dai post che le ho dedicato in precedenza (non ho voglia di linkarli, cercateveli da soli, sarà una piacevole sorpresa). Quindi l’altro giorno ero a *** e ho notato che nell’unico cinema porno, del quale peraltro sono un affezionato cliente, davano il suo ultimo film, “The Order”, ovviamente mi sono precipitato a vederlo.
Lei è stupenda. Ha un seno fantastico, immenso, materno. Ha la faccia da ragazza della porta accanto. Ha quel non saper recitare che distingue le attrici porno dalla volgare massa di attrici normali, e che costituisce un valore aggiunto proprio perché, vedendola così imbarazzata nelle scene di dialogo, sai che nelle scene di sesso non sta recitando proprio perché non sa farlo e non può farlo, così è tutto più vero. Però il film ha delle pecche. Ha un’ottima fotografia, ad esempio, che in momenti di distrazione può farlo sembrare un film normale. Ha la pretesa di una trama complessa. Certo, questi dubbi vengono meno nel momento in cui Roberta Missoni si spoglia, in cui si fa leccare la fica dal suo lui o da delle passanti (è un film per coppie, quindi c’è una smodata attenzione al cunnilinguo), e in cui fa dei soavi pompini sempre però lasciando intuire che non è il suo mestiere: è un’attrice soft prestata all’hard, si vede benissimo, e quindi a maggior ragione si apprezza lo sforzo di ficcarselo in bocca o di farsi inculare. La scopata tradizionale, invece, le riesce naturalissima, visto che in fin dei conti ha la faccia di una fidanzatina e interpreta una fidanzatina, e le fidanzatine sono fatte per scopare. Tutto torna.
Però, però, però. Non l’avrei mai detto ma alla lunga mi sono annoiato; paradossalmente mi eccitavo molto di più vedendo l’immagine enorme e semovente di Roberta Missoni che camminava per la strada, vestita di tutto punto (gonna corta, ci mancherebbe, camicetta scollata, ci mancherebbe – ma vestita). Poi quando arrivava al sesso un po’ era stancante. Soprattutto quando lei non c’era o quando non era al centro dell’attenzione o quando il regista o la casa produttrice preferivano concentrarsi su quanto fossero fiche la disposizione delle luci e la fotografia e il director’s cut e l’anima della mamma, invece di mostrare incontestabilmente al mondo la ragione per cui il film aveva Roberta Missoni come protagonista: ossia quant’è fica Roberta Missoni e basta.
Ragion per cui, approfittando che a *** c’è un solo cinema porno ma almeno è multisala (con biglietto unico!), mi sono spostato dalla sala 2 alla sala 3, dove trasmettevano un normale film che prevedeva:
- un attore muscoloso che chiameremo A
- un’attrice tettona mora, sorella di A
- un altro attore muscoloso che chiameremo B
- un’attrice tettona bionda, sorella di B.

Le luci erano sparatissime, c’era continuamente il sole, gli attori recitavano (fino a un certo punto) perennemente in costume da bagno (mutandoni i maschi, striminziti bikini le femmine), e si respirava il discreto ottimismo che i film porno devono imporre a una platea di uomini stanchi, delusi, traviati quale io sono senza dubbio. La trama era elementare e geometrica come si conviene: il muscoloso A viene mollato dalla fidanzata, dopo averla scopata a dovere nella prima scena, e riceve la visita di sua sorella; non scopano ma vanno a pranzo fuori; incontrano B e sua sorella che, nonostante il ristorante sia vuoto, vengono sistemati al loro stesso tavolo per mancanza di spazio. B e sorella di A si piacciono; A e sorella di B litigano. Ciò nondimeno vanno a passeggio e sorella di B spiega ad A che è scontrosa perché mollata dal marito (flashback dell’ultima epica scopata). Nel frattempo sorella di A sta raccontando a B, con annesso flashback filmato, che il suo ragazzo l’aveva tradita con la sua migliore amica; B risponde a sorella di A spiegandole con altrettante esplicite immagini che sua moglie l’aveva tradito con il marito della sorella (tutto torna). Così che B e sorella di A si innamorano e lui la stringe a sé toccandole le tette. Nel frattempo però sono spariti A e sorella di B. Che fine avranno fatto? B e sorella di A si preoccupano, li cercano, e li trovano impegnati a un passionalissimo pompino. Per nulla scomponendosi, B chiede a sorella di A se le va di unirsi. Così che mentre sorella di B sale sul cazzo di A, B si fa fare un pompino da sorella di A. Si provano varie combinazioni e le coppie vengono rotte solo quando B non resiste e, vedendo sua sorella prona sul cazzo enorme di A, non resiste e le sale sopra da dietro per incularla. Né sorella di B, inculata, né sorella di A, che persiste nel leccare le palle a B, sono contrariati dalla mossa infingarda. Finisce che tutti vengono e anch’io sborro nel fazzoletto gentilmente porto da uno sconosciuto che aveva voluto seguire il film al mio fianco, senza che me ne accorgessi tutto preso com’ero e felice per l’ordine geometrico e per l’amor che move il sole e l’altre stelle e per l’infinita vanità del tutto.

(Nel frattempo, ecco la mitica puntata de "I Soliti Ignoti" a cui ha partecipato Roberta Missoni)