giovedì 8 febbraio 2007

Un'apparizione all'alba

L’erezione del mattino può decidere di intere giornate. Come oggi, ad esempio, a mattina quasi finita e trascorsa a lavorare con più fatica del solito, cercando di non ascoltare i richiami della carne né quelli, più altolocati ma non meno porci, del cervello. A cercare di lasciar passare le ore sciogliendo nel lavoro un desiderio che pare accumulato da secoli. Eppure è bastato non masturbarsi per qualche giorno.
È bastato non masturbarmi per qualche giorno e stanotte devo aver ricevuto delle visite in sogno, perché stamattina prima ancora che suonassero le sei e mezza ero sveglio con gli occhi sbarrati e una testa d’idra fra le gambe, che non voleva saperne di farmi continuare a dormire né - al contrario - di iniziare la giornata per tempo, come se un giorno non fosse uguale all’altro. Come se fosse presente nel buio della camera vedevo distintamente un’amica che non vedo da un po’ ora che ci penso, più giovane di qualche anno, felicemente fidanzata, caschetto biondo e occhioni verdi. Cercando di non toccarmi per non sprecare nel letto il piacere accumulato con giorni di astinenza (dalle mie stesse carni) ho riletto mentalmente il suo ultimo messaggino (per Natale, qualcosa con dentro se passi da queste parti fammi sapere, e non voleva essere una provocazione, né ha la minima intenzione di saltarmi addosso, né può immaginare che anche solo per sfiorarle la pelle sarei pronto a farmi dare fior di mazzate dal suo ragazzo) e soprattutto mi è apparso il nostro ultimo incontro. D’estate. A casa sua. Alle tre de pomeriggio.
Un caldo cane, entrambi seduti al tavolo della cucina mentre una delle sue sconosciute coinquiline studiava in camera con la musica piuttosto alta. Io in camicia azzurra che finivo di bere il caffè che mi aveva invitato a prendere e che controllavo che non mi restassero addosso aloni del sudore che irrefrenabile mi imperlava la fronte. Lei che pareva non farci caso e spezzava del cioccolato fondente 70%, senza estrarlo dalla confezione, e mi sorrideva e mi parlava degli ultimi esami e dei nuovi locali e dei programmi che guardava in tv. Io che cercavo di non fissare il punto in cui la sua maglietta bianca (con la scritta Praga di traverso, probabilmente un regalo di suo fratello, da quanto mi aveva raccontato negli anni precedenti) si tendeva per la pressione del seno, d’avorio come il resto della sua pelle, pieno, esagerato, vaccino. Lei che si ficcava un quadratino di cioccolato fra i denti, sublime contrasto di avorio ed ebano, e lo spezzava aiutandosi col dorso della mano. Io che non la ascoltavo più anche se continuava a parlarmi, io che ricordavo quando per ridere le avevo chiesto se bella com’era il suo ragazzo l’avesse mai fotografata nuda. Invece di fare la scandalizzata aveva risposto: “Sì, insomma…” come se non facessero altro dalla mattina alla sera, o non appena avessero un po’ di tempo libero.
E dopo aver inghiottito la cioccolata fatta a pezzi mi parlava e mi parlava mentre io cercavo di immaginare come dovessero essere queste foto, dove potevano essere nascoste,magari in uno dei cassetti della stessa cucina in cui eravamo o forse nella sua cameretta, era un posto più sicuro. Sognavo le sue pose. La vedevo muoversi davanti a me allora, offrendomi il seno finalmente scoperto, con gli occhioni verdi che mi chiedevano colpevoli: “Come, non ti piacciono le mie tette?”
Così l’ho rivista stamattina, dalle sei e mezza alle sette e un quarto; così mi ha perseguitato e tentato e implorato di segarmi in memoria dei suoi occhi e delle sue tette e dei quadratini di cioccolato fondente. Io ho resistito, perché non bisogna darla vinta alle ragazze diaboliche, soprattutto se stanno con un altro da anni, soprattutto se quest’altro le fotografa nude, soprattutto se loro ignorano del tutto che tu hai bevuto il loro caffè a cazzo duro, e che a cazzo duro le hai viste diventare ologrammi di carne squarciando la tua notte e rovinandoti con niente, con il loro solo esistere, un’intera giornata di lavoro. Si chiama Elena.

2 commenti:

Gisel_B ha detto...

un racconto bellissimo. l'augurio di una felice settimana e un bacio

Anonimo ha detto...

Well said.